Infezione da virus della epatite B e rischio di linfoma non-Hodgkin
L’infezione da virus dell’epatite B ( HBV ) è comune in Asia e Africa.
Non è chiaro se l’infezione da virus HBV possa aumentare il rischio di linfoma non-Hodgkin.
Lo studio Korean Cancer Prevention è uno studio di coorte effettuato su lavoratori Sud Coreani arruolati tra il 1992 e il 1995 con lo scopo di valutare l’associazione tra infezione cronica da HBV e successivo sviluppo di linfoma non-Hodgkin.
Da questa coorte sono stati esclusi gli individui deceduti prima del gennaio 1993, che avevano avuto diagnosi di tumore prima o nel corso della visita iniziale, per i quali non erano disponibili informazioni su peso, altezza, concentrazioni di alanina aminotransferasi ( ALT ) o aspartato aminotransferasi ( AST ) o assunzione di alcol o che mostravano segni di infezione da HIV o HCV.
Dei 1.284.586 partecipanti idonei, 603.585 presentavano dati basali sullo stato sierico di HBsAg ( antigene di superficie per epatite B ) e sono stati inclusi nello studio.
La positività al basale per HBsAg è stata considerata una prova di infezione cronica da HBV.
I partecipanti sono stati seguiti dal basale fino a dicembre 2006.
Utilizzando i database nazionali delle diagnosi di pazienti ospedalieri e ambulatoriali e i registri di mortalità sono stati accertati i casi di tumori ematologici.
È stata valutata l’incidenza di linfoma non-Hodgkin in generale, di sottotipi di linfoma non-Hodgkin, immunoproliferazione maligna, linfoma di Hodgkin, mieloma multiplo e varie leucemie.
In totale, 53.045 ( 9% ) dei 603.585 partecipanti sono risultati positivi per HBsAg al basale e, in seguito, 133 individui HBsAg-positivi e 905 HBsAg-negativi hanno sviluppato linfoma non-Hodgkin.
I partecipanti HBsAg-positivi hanno mostrato un maggior rischio di linfoma non-Hodgkin generale rispetto a quelli HBsAg-negativi ( incidenza 19.4 vs 12.3 per 100.000 persone-anno; hazard ratio [ HR ] 1.74, con aggiustamenti per sesso, età al basale e anno di arruolamento ).
Tra i sottotipi di linfoma non-Hodgkin, la positività per HBsAg è risultata associata a un aumento del rischio di linfoma a grandi cellule B diffuso ( n=325, incidenza 6.86 vs 3.79 per 100.000 persone-anno; HR aggiustato 2.01 ) e sottotipi diversi o non-noti ( n=591, incidenza 10.5 vs 7.07 per 100.000 persone-anno; HR aggiustato 1.65 ), rispetto alla negatività per HBsAg.
Sono stati inoltre registrati aumenti del rischio per immunoproliferazione maligna ( n=14, incidenza 0.44 vs 0.15 per 100.000 persone-anno; HR aggiustato 3.79 ).
I rischi di questi tumori sono risultati aumentati in maniera consistente nei partecipanti con positività per HBsAg nel corso dei 14 anni di follow-up.
La positività per HBsAg non è risultata associata a linfoma non-Hodgkin follicolare o a cellule T, linfoma di Hodgkin, mieloma multiplo o varie leucemie.
In conclusione, nel corso di un’estensione del follow-up, gli individui HBsAg-positivi hanno presentato un aumento del rischio di linfoma non-Hodgkin, suggerendo che l’infezione cronica da HBV promuove la linfomagenesi. ( Xagena2010 )
Engels EA et al, Lancet Oncol 2010; 11: 827-834
Gastro2010 Emo2010 Onco2010 Inf2010
Indietro
Altri articoli
Esposizione ottimale alla Fludarabina per esiti migliori dopo la terapia con Axicabtagene ciloleucel per il linfoma non-Hodgkin a cellule B aggressivo
La Fludarabina è uno degli agenti più comuni somministrati per la linfodeplezione prima della terapia CAR-T diretta a CD19, ma...
Ibrutinib più RICE o RVICI per linfoma non-Hodgkin maturo a cellule B recidivato / refrattario in bambini e giovani adulti: studio SPARKLE
I risultati della Parte 1 dello studio globale di fase 3 SPARKLE, in aperto, randomizzato, supportano la valutazione continua di...
Pembrolizumab dopo trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con linfoma non-Hodgkin a cellule T
Il trapianto autologo di cellule staminali ( ASCT ) è spesso utilizzato come consolidamento per diversi sottotipi di linfoma periferico...
Predittori di efficacia, sicurezza e risposta molecolare di Ixazomib orale e Rituximab a breve termine nel linfoma non-Hodgkin indolente non trattato
I pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente ( iNHL ) a cellule B generalmente richiedono un trattamento ma hanno una sopravvivenza...
Effetto di Rituximab sullo stato immunitario nei bambini con linfoma non-Hodgkin a cellule B mature: analisi dello studio Inter-B-NHL Ritux 2010
La sopravvivenza di bambini e adolescenti con linfoma non-Hodgkin a cellule B mature ad alto rischio è migliorata dall'aggiunta di...
Adcetris a base di Brentuximab vedotin nel trattamento del linfoma di Hodgkin e nel linfoma non-Hodgkin
Adcetris è un coniugato anticorpo-farmaco ( Brentuximab vedotin ) usato per il trattamento degli adulti affetti da determinati linfomi (...
Axicabtagene ciloleucel nel linfoma non-Hodgkin indolente recidivante o refrattario: studio ZUMA-5
La maggior parte dei pazienti con linfoma non-Hodgkin indolente in stadio avanzato presenta recidive multiple. È stata valutata la terapia...
Incidenza e tendenze temporali delle seconde neoplasie maligne primarie dopo linfoma non-Hodgkin
Considerando i cambiamenti del trattamento e una migliore prognosi del linfoma non-Hodgkin ( NHL ) nel tempo, la conoscenza degli...
Bassa incidenza di malattie fungine invasive dopo terapia CAR-T diretta contro CD19 per il linfoma non-Hodgkin
La terapia con cellule CAR-T ha rivoluzionato il trattamento delle neoplasie ematologiche, sebbene il suo uso possa essere complicato da...
Zanubrutinib in monoterapia nel linfoma non-Hodgkin indolente recidivante / refrattario
Gli esiti per il linfoma della zona marginale ( MZL ) e il linfoma follicolare ( FL ) rimangono non-ottimali,...